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CUORE DI SEPPIA

Journal of poetry - ART - SPIRIT - LIFE



giovedì 12 gennaio 2012

Mind the gap


E come è andata. Bene. Cacchio.
Sveglia alle prime luci dell’alba. Con gli occhi socchiusi, dalle ore arretrate di sonno che nessuno più mi renderà indietro. A tastoni nella stanza intercetto la valigia, la chiudo finalmente e la trascino in fondo alle scale, fuori dal cancello, sull’auto già in attesa che mi lascerà all’aeroporto. Se non fosse per il vento, e per la coda che rimbalza a spintoni nel cielo.. ma atterriamo. London express, Victoria station, Cromwell road. Una sosta in hotel e siamo in strada. A pochi passi dal Natural History Museum. Una cabina rossa, una giostra accesa, la città ancora illuminata a festa. Quello che resta di Londra è un muffin ai mirtilli, le uniformi dei bambini di un collegio del centro, che vanno a scuola col sorriso su un monopattino d’argento. Un club sandwich divorato in un pub di Oxford street, il profumo dell’India, del basmati. One “chicken tikka masala”. L’adrenalina del mattino, la stanchezza della sera. Sarà per me la città dei girasoli, quelli di Van Gogh alla National Gallery, del sabato a Notting Hill, del battello che fila via sul Tamigi. La città dei vecchi dischi, dei grandi magazzini, di Harrods e New Bond Street.  Dei musei, gratuiti! Delle ballerine color cipria acquistate da Topshop. Senza calze a dispetto del freddo. Indossate di fretta. Un pit stop. Quello che resta è una passeggiata nel parco, lo scoiattolo arguto di Hyde Park dritto in posa per una foto, l’abbonamento zona 1-2, l’abbraccio di Ro. Il sushi di lusso da Nobu, il conto salato, la boutique di Chanel. Resta un libro illustrato per bambini, la guida di timeout: Tate Modern/Cattedrale di Saint Paul. Ho preso il taxi fino a Westminster perché avevo deciso così. Da Trafalgar, come Kate. 
So che qui ci tornerò. London Eye chiuso per manutenzione. 
La scusa ce l’ho.


P.s. 5 giornate di sole / It rains more in Rome

mercoledì 4 gennaio 2012

Chi parte a capodanno..

È come andare a capo. Dopo il punto, una pausa e una linea verde tracciata sul foglio. La prima. Di un racconto escogitato. Eppure imprevedibile. Propositi ne ho, ma non vorrei. Che poi la luna li stravolge. Magari ne azzecca di migliori. Magari. Altro che sogni cavalco. Percorro a passi spediti un sentiero di roccia e resto vigile. Sentinella del giorno. La vita non si pensa, si fa. Così mi auguro di poter fare tanto e prendere fiato solo passata la salita. Di partire e stare in movimento. Un viaggio porta bene ed io inizio quest'anno a Londra. Porto con me un quaderno rosa e una matita appuntita. Un carboncino per ritrarre la Regina. Una valigia vuota che peserà al ritorno. Un ricordo in più, un pensiero in meno. Qualunque consiglio o avvertimento (!) è ben accetto.
Saltate su, che guido io.
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